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La sindrome metabolica (MetS) è una situazione clinica derivante da un gruppo di fattori interconnessi, che aumenta direttamente il rischio di malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2.
Il National Cholesterol Education Program (ATP III) definisce la sindrome metabolica come la ricorrenza di tre su cinque delle seguenti alterazioni:
obesità centrale, pressione alta, glicemia a digiuno elevata, ipertrigliceridemia, basso livello di colesterolo HDL. In un recente studio, Kaur ha riferito che la prevalenza della sindrome metabolica varia dal 10% all’84% in tutto il mondo a seconda dell’età, etnia e sesso.
Inoltre, l’International Diabetes Federation ha affermato che circa il 25% della popolazione mondiale ha la sindrome metabolica e che l’80% di essi è a rischio di morte per malattie cardiovascolari.
Le cause della sindrome metabolica includono fattori controllabili, ad esempio eccesso di peso e inattività fisica e fattori incontrollabili, ad esempio fattori genetici e invecchiamento. Di conseguenza, gli interventi di perdita di peso sono utilizzati come importanti misure sanitarie per ridurre gli effetti dannosi di obesità, tumori e altre malattie. La dieta e / o l’attività fisica sono le strategie più comunemente prescritte dagli studi e dalle organizzazioni sanitarie per migliorare il metabolismo del glucosio, la funzione dei muscoli scheletrici, la stabilità ossea, il benessere psicologico e altre funzioni d’organo.
L’intervento basato sulla dieta potrebbe essere uno strumento efficace per ridurre la composizione corporea e alcune componenti della sindrome metabolica. Tuttavia, l’aggiunta di tre sessioni settimanali di allenamento aerobico e di resistenza al programma dietetico può fornire risultati migliori, in particolare in termini di riduzione di girovita (WC), percentuale grasso corporeo (BFP), rapporto vita-fianchi (WHR), glicemia a digiuno (FBG), livello di trigliceridi (TG), colesterolo LDL-c e VLDL-c.
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In un recente studio è stata esaminata l’efficacia di un intervento di riduzione del peso basato su restrizione calorica associata ad attività aerobica a basso impatto (LIA) ed allenamento di resistenza per migliorare la composizione corporea, i parametri metabolici e i fattori di rischio di malattie cardiovascolari (CVD) in un gruppo di studenti obesi affetti da sindrome metabolica MetS.
Complessivamente, 23 partecipanti maschi, di età compresa tra 19 e 24 anni, sono stati introdotti in modo casuale a un programma di dieta (il gruppo dietetico, o DG = 09) o alla dieta associata a un programma di allenamento fisico supervisionato (il gruppo di dieta più allenamento, o DTG = 14). Prima e dopo l’intervento, sono state valutate le misure antropometriche dei partecipanti e i fattori di rischio di malattie cardiovascolari.
Nel presente studio, sono molto interessanti gli effetti di un intervento di riduzione del peso basato su restrizione calorica e aerobica a basso impatto (LIA) in combinazione con un programma di allenamento di resistenza sulla composizione corporea, sui parametri metabolici e sui fattori di rischio di malattie cardiovascolari tra gli studenti obesi con sindrome metabolica.
In definitiva è possibile desumere che un programma giornaliero di restrizione calorica potrebbe essere uno strumento efficace per migliorare il peso corporeo, la composizione corporea e diversi componenti della sindrome metabolica.Tuttavia, l’introduzione di tre sessioni settimanali di allenamento aerobico e di resistenza al programma di dieta può fornire risultati migliori.
È di fondamentale importanza quindi stabilire un protocollo combinato di dieta ed attività fisica aerobica e di resistenza di almeno quattro mesi, per ottenere dei miglioramenti sia dei parametri clinici associati alla sindrome metabolica, sia in termini di riduzione del peso e della massa grassa.
Fonti:
J Exerc Sci Fit. 2020 Sep; 18(3): 101–108. Published online 2020 Mar 14.doi:10.1016/j.jesf.2020.03.002 Mohamed Ahmed Said,a,∗Mohamed Abdelmoneem,a Mohamed Chaab Alibrahim,a Moustafa Ahmed Elsebee,b and Ahmed Abdel Hamed Kotba
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